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PARODONTOLOGIA

 

Spesso si pensa che contro la malattia che provoca la mobilità e la caduta dei denti (conosciuta comepiorrea) vi sia poco o nulla da fare e che sia del tutto normale soffrirne ad esempio durante la gravidanza o se anche i genitori ne hanno sofferto.
In realtà i disturbi delle gengive e dell'osso sottostante possono essere prevenuti e tenuti sotto controllo.
Questi disturbi vanno sotto il nome di malattie parodontali (o parodontopatie) in quanto interessano il parodonto, cioè l'insieme delle strutture che circondano il dente e lo mantengono saldo all'osso: la gengiva, dall'osso che circonda il dente e le fibre che connettono le radici dentarie all'osso.
 

        

 

 

La malattia parodontale

 


La malattia parodontale, comunemente conosciuta come piorrea, è una patologia infiammatoria che colpisce il parodonto, l’insieme delle strutture che circondano il dente e lo mantengono saldamente attaccato all’osso. 


Come individuarla

Vi sono numerosi segnali d’allarme:

Implantologisch tätige Zahnarztpraxis- gengive che sanguinano  spazzolando i denti oppure mangiando cibi duri;
- gengive arrossate, gonfie, retratte in tutta la bocca o solo su alcuni denti;
- cattivo odore/sapore (alitosi).


I sintomi sono scarsi ma costituiscono un campanello d’allarme fondamentale. E’  necessario sottoporsi a controlli e valutazioni periodiche.
 
Sintomi di una patologia già in fase avanzata possono essere costituiti da:

- mobilità dei denti
- spostamento dentale (i denti con ridotto supporto osseo si spostano in cerca di equilibrio in fase d’occlusione).

Quali sono le cause

La causa primaria è la presenza di accumuli di placca e tartaro (batteri) che innescano un meccanismo infiammatorio. Si ha il distacco della gengiva dal dente con formazione di tasche parodontali (sacche) nelle quali i batteri si accumulano; il tessuto osseo viene pian piano distrutto ed il dente perde il supporto diventando mobile.

Esistono una serie di fattori che contribuiscono alla manifestazione della malattia:

- genetici (persone che presentano nel proprio nucleo familiare un soggetto affetto da malattia hanno una maggior probabilità di sviluppare la malattia). Di qui ne deriva l’importanza del test genetico che permette di valutare la proprio suscettibilità a tale patologia
- sistemici (patologie sistemiche quali diabete, malattie cardiovascolari hanno mostrato una stretta correlazione con l’insorgenza della malattia parodontale)
- fumo
- stress
- ormonale (donne in gravidanza e adolescenti hanno mostrato una maggiore manifestazione di gengiviti).
- restauri protesici/conservativi incongrui predispongono ad un maggio accumulo di placca batterica.

Come si cura


E’ importante distinguere fra una fase iniziale reversibile (gengivite) in cui non è ancora avvenuta la distruzione ossea, ed una fase più avanzata (malattia parodontale) caratterizzata dalla presenza di tasche profonde e perdita ossea.
La diagnosi di gengivite o malattia parodontale è un momento fondamentale del trattamento ed è costituito da:

- esame clinico: esame dei tessuti molli e valutazione, mediante sonda millimetrata, della profondità delle tasche (sondaggio parodontale);
- esame radiografico (completo endorale) che permette la corretta visualizzazione del livello osseo;
- esame funzionale in tutti quei pazienti affetti da parafunzioni (bruxismo, serramento).


Tutti i parametri registrati vengono riportati in una specifica cartella affinché possano essere utilizzati per la formulazione di un corretto piano di terapia e confrontati con quelli di nuovo raccolti al termine della stessa, per valutarne l’efficacia.
Il trattamento consiste in:

prima fase: TERAPIA CAUSALE
seconda fase: RIVALUTAZIONE
terza fase
: TERAPIA CHIRURGICA


Terapia causale


Levigatura radicolare, Scaling, GengiviteE’ un  momento fondamentale in cui mediante detartrasi e/o levigatura radicolare viene rimossa la causa primaria della patologia (placca batterica e tartaro). La levigatura radicolare consiste nella rimozione della placca e tartaro sottogengivali mediante strumenti ultrasonici e manuali (curettes); viene eseguita in più sedute e può necessitare dell’anestesia. In questa fase vengono rimossi anche i fattori irritanti locali quali otturazioni/restauri protesici non idonei.

Lo scopo di tale procedura è quello di ottenere una superficie radicolare liscia e pulita sulla quale la gengiva possa aderire nuovamente eliminando in tal modo le tasche parodontali.

E’ importante ricordare che a volte denti estremamente compromessi possono essere estratti in tale fase come terapia per non precludere la possibilità d’inserire impianti osteointegrati  e per migliorare la prognosi dei denti adiacenti che possono essere coinvolti in misura minore.

La collaborazione del paziente è ovviamente il fulcro del trattamento parodontale: vi saranno date istruzioni d’igiene orale domiciliare da eseguire con i presidi meccanici più idonei (spazzolino, filo interdentale, scovolino, spazzolino monociuffo) aiutandovi con presidi chimici adeguati (collutori/gel a base di clorexidina).

In questa fase è necessario anche: 
- controllare i fattori che influenzano la progressione della malattia, quali il fumo ed il diabete ;
- eliminare i fattori ritentivi di placca sopragengivali e sottogengivali, quali otturazioni e margini protesici debordanti, carie, tartaro, cemento radicolare contaminato, per favorire le manovre di igiene orale e per ristabilire un’anatomia dento-gengivale favorevole al controllo di placca.


Rivalutazione


In seguito alle sedute d’igiene/levigatura radicolare viene eseguita una rivalutazione dei denti compromessi che consiste in un  sondaggio parodontale  post-terapia.

Le tasche poco profonde (4-5mm) tendenzialmente si risolvono dopo la terapia causale; invece tutti quei denti caratterizzati da profondità maggiori (dai 6 mm in su) raramente si risolvono completamente e necessitano della successiva fase chirurgica.

La terapia causale ha lo scopo di: 

-  eliminare l’accumulo di placca batterica sopragengivale e gran parte di quella sottogengivale; 
- migliorare l’igiene domiciliare del paziente aumentando la collaborazione tra medico e paziente;
-  diminuire il numero di siti con sanguinamento;
-  diminuire la profondità delle tasche anche con aumento delle recessioni.


Terapia chirurgica


Tale fase si attua quando la terapia causale non è stata risolutiva, soprattutto in quei settori particolarmente compromessi (presenza di tasche particolarmente profonde).

Gli approcci chirurgici sono vari a seconda della morfologia della perdita ossea e della quantità di gengiva mantenuta:

chirurgia resettiva e lembo riposizionato apicalmente: pulizia a cielo aperto con rimodellamento della morfologia ossea ed eliminazione delle tasche parodontali.
Come conseguenza si ha un aumento della lunghezza dei denti (nei settori posteriori) e degli spazi interdentali permettendo in tal modo un’igiene domiciliare efficace.
chirurgia rigenerativa: pulizia della zona caratterizzata da perdita ossea ed apposizione, dove necessario, di un materiale biocompatibile, allo scopo di favorire la rigenerazione del supporto parodontale. Come conseguenza si ha una ricrescita ossea ed il mantenimento delle dimensioni dento-gengivali preesistenti. 
- chirurgia conservativa: nel caso in cui le tecniche sopracitate non possano essere applicate, si esegue una pulizia chirurgica a cielo aperto per ripristinare la salute gengivale.
E' importante sottolineare che il successo delle terapie sopradescritte dipende non solo da una corretta diagnosi e capacità dell’odontoiatra, ma soprattutto dalla motivazione e collaborazione del paziente in termini di mantenimento igienico.

E’ opportuno infatti, per tutti quei pazienti che si sono sottoposti ad una terapia parodontale, una corretta igiene domiciliare e l’esecuzione di detartrasi professionali almeno 3 volte l’anno.
Nel corso di tali sedute il dentista si provvederà ogni volta all’esame del supporto parodontale di ogni singolo dente per il miglior mantenimento nel tempo.

NB. Qualsiasi sia il piano di cura proposto dalla nostra equipe, è importante che il paziente sia costante nelle operazioni di mantenimento da effettuare autonomamente a casa: il personale dello studio dentistico potrà indicare tutti gli accorgimenti igienici necessari. Senza questo impegno si rischiano le ricadute e il peggioramento della situazione parodontale.

 

 

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Ultimo aggiornamento: 07 aprile 2012